Starless

Attraverso una semplice operazione di folding, cioè una piegatura applicata su un nastro continuo, nasce una seduta dalle numerose capacità espressive ed applicative. La sedia Starless è stata concepita in un momento di svago, infatti, secondo una esperienza simile alla manifattura degli origami. La presenza di un unico materiale che si avvolge lungo una linea sinuosa diventa il tema che si esprime nelle numerose potenzialità di immagine del prodotto, che è stato anche sperimentato sia attraverso prototipi in legno stratificato che in plexiglass.

La texture applicata nelle fasi successive di indagine ha evidenziato come il tema in esame sia assolutamente flessibile alle modellazioni estetiche e praticabile con differenti materiali. Oltre alle trame canoniche, che possono rispondere agli interessi specifici del produttore secondo un principio di facile personalizzazione, si è provato a trasmettere nel disegno random un nuovo impatto visivo nel modello finale di sedia che da un semplice imbottito può anche esportare nella versione per esterni lo stesso risultato.

Il tema ergonomico vuole riflettere una sezione tipo che, estrusa secondo una direzione, conferma le misure canoniche della seduta umana. Tale sagoma si caratterizza per l’unicità della sua veste (non ci sono altre presenze materiche a vista) così da presentare l’imbottito come forma  avvolgente la struttura interna attraverso un rivestimento. Nel caso, poi, della texture random si accentuano i requisiti elastici della seduta che, oltre ad essere valorizzata per mezzo della sua stessa forma, vengono esaltati dalla rete secondo una trama a ragnatela che rimanda ad immagini più organiche che appartengono al mondo naturale. Il nome Starless infatti vuole essere un auspicio positivo per un prodotto che cerca di sintetizzare in un unico elemento tutte le proprietà della visione olistica applicata al design, secondo un messaggio di nuova ridefinizione dei rapporti fra gli elementi della natura in sintonia con lo spazio costruito.