L’ARCHITETTURA DELLA LUCE
residenza privata
progetto integrale, direzione lavori, industrial design
Concependo l’ambiente abitativo come un sistema che interagisce con il fruitore in maniera attiva, la ricerca progettuale ha posto l’attenzione a modelli di mutamento dinamici rifiutando in partenza l’impostazione distributiva della casa tradizionale. L’utilizzo di pannelli mobili, l’introduzione di pareti “attive” (fatti della casa strutturanti gli spazi, in cui muratura ed elemento di arredo si fondono in un unico soggetto) e la necessità di cogliere più luce naturale possibile ha condotto lo Studio verso una strategia di progetto in cui la distribuzione degli ambienti assume come paradigma progettuale la continuità spaziale.
La proposta cerca di esprimere una “filosofia dell’abitare” ed uno stile di vita consoni alle caratteristiche della committenza, indubbiamente disponibile anche nello sperimentare il temi di flessibilità e trasparenza, dove parafrasando Scogin Elam non vi sono più stanze, ma solo situazioni. Infatti, per quanto la distribuzione sia fondata ancora sull’individuazione di specifici ambienti, questi si compenetrano fra loro realizzando un continuum: blurring architecture.
La casa è organizzata attraverso pareti in vetro che definiscono gli spazi secondo esigenze differenti: