Image
Top
Navigation
9 Giugno 2008

L’artigiano

Il ruolo dell’artigiano

Il mondo dell’interior design coglie nella tradizione dell’architettura moderna italiana la massima fonte di alimentazione per ogni giovane progettista e per le aspirazioni di una committenza illuminata. Siamo tutti debitori delle sapienti ricerche di Franco Albini (che proprio a Roma lascia uno dei segni più incisivi della sua carriera professionale) o della sensibile interazione fra le componenti artigianali come massima espressione qualitativa dei manufatti concepiti e realizzati dal grande maestro Carlo Scarpa. L’elenco dei protagonisti afferenti ad una cultura architettonica, che rappresenta la condizione di un “certo modo di fare”, è molto lungo. Da Carlo Mollino ad Achille Castiglioni tutti  gli attori del mondo degli interni si sono confrontati per scelta culturale, o per strategia progettuale, con la dimensione artigianale che rappresenta, in genere, sempre il primo step di avvicinamento ed indagine di un problema architettonico connesso al costruire.

Diversi sono i principi attraverso i quali è possibile comprendere oggi il ruolo della scelta artigianale come dimensione consapevole di un progetto. Sono almeno tre i criteri che possiamo raccogliere come modalità di intervento.

L’intervento artigianale come alternativa progettuale alle proposte dell’industrial design

La prima condizione che indirizza l’architetto verso una scelta progettuale di tipo artigianale riflette alcune caratteristiche specifiche di luogo. L’ottimizzazione degli spazi (ambienti con altezze particolari o con profondità irregolari) e la necessità di caratterizzazione degli elementi artigianali secondo un principio di “elusione” percettiva (per esempio non dichiarare la presenza di una armadiatura secondo una configurazione convenzionale) possono rappresentare gli spunti attraverso i quali non sarebbe mai possibile risolvere il tema secondo l’offerta dell’industrial design (che per sua vocazione tecnico-economica si allontana dalle forti personalizzazioni).

L’intervento artigianale come scelta di identificazione assoluta di un contesto per mezzo della unicità dell’oggetto

Un’altra opportunità nasce nel momento in cui le esigenze di personalizzazione dell’intervento sono elevate. Definire complementi artigianali secondo una filosofia di “unicità” del pezzo, e del contesto in cui si opera, stabilisce automaticamente la condizione di riflessione in termini artigianali. In questi casi nascono le opportunità migliori per sviluppare anche nuovi prototipi o modelli in scala naturale in modo da cogliere tutte le situazioni afferenti ad un dato contesto. L’aspetto economico, in questo caso, è sicuramente l’elemento più critico da considerare.

L’intervento artigianale come metodo di progetto integrato con altri sistemi tecnologici

Ci sono progetti in cui il pensiero fra le varie componenti della casa è assolutamente integrato. L’ambizione qualitativa è molto elevata ma le implicazioni tecnologiche possono impegnare più realtà artigianali contemporaneamente (falegname, marmista, fabbro, vetraio). In questo caso sono necessarie soluzioni di tipo artigianale secondo una strategia coordinata fra tutti i soggetti coinvolti (che non escludono anche le maestranze edili o le forniture industriali). E’ possibile che, concepito in questo modo, l’intervento possa risultare più invasivo, ricorrendo molte volte a supporti reciproci fra le diverse realtà operative (per es. il fabbro realizza la struttura grezza, gli impiantisti introducono le dotazioni tecnologiche necessarie, il falegname integra gli elementi di conformazione architettonica fino alle finiture).

Più in generale bisogna sempre ricordare che il disegno degli elementi deve considerare anche tutte le tolleranze di assemblaggio dei vari pezzi fino ai problemi di montaggio in opera.

Submit a Comment

Posted By

Categories

Senza categoria